martedì 24 maggio 2011

Grandi nani e piccole M


I nani davanti al "mare" (calmo)

Erano tutti in fila, vestiti uguali, perline di una collana. Composti, perfetti. Erano i nani al saggio di ginnastica.
La musica è partita e si sono disposti ognuno dentro il suo piccolo cerchio colorato e con le braccia hanno fatto l'aereo, l'elicottero, la trottola, hanno saltato, hanno girato intorno, in piedi e poi in ginocchio. Poi tutti coperti da un telo azzurro hanno fatto le onde del mare alzandosi e abbassandosi a ritmo, e quando i maschi andavano su le femmine restavano giù.
Infine hanno fatto il percorso a ostacoli.
Uno alla volta.
C'è stato l'atleta bravissimo nei salti e veloce nella corsa, quello sciolto visibilmente abituato alle esibizioni, la timida che ha guardato sempre in basso mentre si grattava insistemente il braccio. C'è stato quello con la testa tra le nuvole che è inciampato nei suoi stessi piedi e quella pigra che ha camminato invece di saltare e che a ogni passo tentava di tornare al suo posto e di finirla lì, c'è stato il simpatico e il perfezionista, lo scordinato e il sicuro di sè, c'è stata la volenterosa e la "non portata".
Poi è stato il turno del nano, che ha eseguito, per la prima volta nella sua piccola vita, la prova proprio come doveva essere fatta: dall'inizio alla fine con tanto di capriola e canestro.
Accanto a ognuno di loro il maestro Mc gentile garbato silenzioso e presente ha incoraggiato, premiato con un bacio o un gesto affettuoso, aiutato a salire sulla trave e tenuto per mano.

Sedute di fronte a godersi lo spettacolo noi M e qualche H.
Tutte in fila, vestite diverse. Mai perfette secondo noi. E invece lo siamo tutte, ognuna a suo modo. Noi M identiche le une alle altre con i nostri orgogli, gli occhi lucidi per la commozione, le macchine fotografiche, le mani sudate, qualche brivido e tanti ricordi. Il mio è andato a un lontanissimo saggio di ginnastica artistica in cui mi esibii vergognatissima con un body nero su una calzamaglia bianca enormemente smagliata.
E ho pianto, oggi come allora. Allora per la vergogna, il buco nella calza, l'ansia da prestazione e la paura di sbagliare.
Oggi per l'orgoglio, la bellezza, la perfezione, la tenerezza di questi nanetti diligenti, la felicità nei suoi occhi, la voglia di esserci e perchè quando sono tutti vestiti uguali, di bianco e blu per giunta, mi commuovo sempre.

ps. Oggi dopo l'as-saggio di ginnastica del nano, ho onorato "la giornata del genitore" dal mezzonano.

3 commenti:

  1. Con il passare degli anni ti renderai conto che non tutti i genitori si commuovono e che alcuni sono attenti solo a quanto il figlio esegua alla perfezione il saggio o reciti a menadito la parte. Altri (di solito in fondo) versano abbondanti lacrime gia' prima che tutto cominci.
    A me oggi tocca la 'lezione aperta di teatro' e dopo aver letto il tuo post non credo ci sia un 'in fondo' che sia abbastanza 'in fondo'....

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  2. allora come mamma oggi come nonna ......ho pianto
    NG

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  3. :,) Mi hai fatto commuovere adesso, pensa quando toccherà a me e ai miei nani...
    K.

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